Shibui: la bellezza ideale nell’estetica giapponese
Shibui (o shibusa) è un concetto proprio dell’estetica giapponese che fa riferimento a un tipo di bellezza semplice, elegante e non ostentata.
La bellezza, in Giappone, è parte essenziale della quotidianità e quando si parla di shibui, si parla di una delle sue forme più importanti ed elevate.
Cosa significa Shibui
Spiegare il significato della parola shibui non è affatto semplice.
Ricercando il termine all’interno di un dizionario, infatti, si incappa in una serie di definizioni che con il concetto di bellezza sembrano avere poco a che fare. Tra queste, ad esempio, ci sono le parole “astringente”, “ruvido”, “tranquillo”, “sobrio” e “raffinato”.
In origine, durante il periodo storico Muromachi, il termine shibui si riferiva a un gusto particolarmente aspro e astringente, come quello di un cachi verde e acerbo. Ancora oggi questa prima definizione esiste ed è utilizzata nel linguaggio comune in contrapposizione alla parola “amai” che significa "dolce".
Successivamente, però, tra il 1615 e il 1868, durante quello che viene indicato come periodo Edo, il termine shibui iniziò a riferirsi a un preciso canone estetico basato sulla semplicità e non sull’appariscenza. Questo concetto era utilizzava in qualsiasi campo: dall’arte alla moda fino alla musica.
Da quel momento shibui divenne un vero e proprio ideale di bellezza che, intorno al 1960, iniziò a essere conosciuto anche in Occidente grazie a un’intervista di Yanagi Sōetsu, direttore del Museo di Arti e Mestieri Popolari di Tokyo, per la rivista House Beautiful.
In poche parole è possibile definire lo shibui come un concetto in cui si riflette una bellezza non artefatta, pura, autentica e naturale.
I 7 canoni dello Shibui
Proprio in quella famosa intervista del 1960, Yanagi Sōetsu descrisse i sette attributi dello shibui.
Vediamoli insieme.
Semplicità
La semplicità è alla base dello shibui. Ciò che è troppo complesso e articolato non potrà mai essere shibui.
Spesso per spiegare questo attributo si fa l’esempio delle case giapponesi che per un occidentale possono spesso apparire spoglie, disadorne e addirittura scomode.
Implicito
In questo caso si fa riferimento alla necessità di andare oltre alle apparenze per non rischiare di apparire banali o superficiali.
Oltre alla semplicità dell’esterno, infatti, c’è sempre qualcosa di più.
Ciò che è shibui ha la capacità di emozionare sempre in maniera nuova e diversa.
Modestia
Per modestia si intende la non esaltazione della propria bellezza e la capacità di far risaltare il contesto in cui ci si trova.
Parlando, ad esempio, di arredamento, si può fare l’esempio di un oggetto di design particolarmente vistoso che richiama l’attenzione, ma che con il passare del tempo può stancare. Lo shibui, al contrario, predilige ambienti tranquilli e lineari al cui interno anche un semplice mazzo di fiori in un vaso ha la possibilità di farsi notare.
Tranquillità
Serenità, compostezza, sobrietà e calma sono aspetti fondamentali nello shibui, tanto quanto nella cultura giapponese.
Ti basterà pensare alla cerimonia del tè per farti un’idea di quanto questa condizione abbia la capacità di far sì che i problemi del mondo possano essere lasciati alle spalle.
La tranquillità, infatti, permette di ritrovare la propria pace interiore e il giusto contatto con l’Universo.
Naturalezza
L’essere naturali, la tendenza a non attirare l’attenzione su di sé e la non artificiosità sono elementi shibui.
Se ci si riferisce all’artigianato, ad esempio, si può notare che nella cultura giapponese la simmetria non è mai molto amata. Questa, infatti, in natura la si trova raramente.
Si preferisce, allora, lasciare che gli oggetti stessi siano il più naturale possibile, anche nelle loro imperfezioni.
Autenticità
Anche il concetto di autenticità si riferisce all’importanza della naturalità e all’opposizione nei confronti di ciò che è palesemente troppo artificiale.
Ciò che è naturalmente imperfetto è shibui.
Normalità
Il lusso e l’esagerazione ornamentale non fanno parte del concetto di estetica giapponese.
Lo shibui è assenza di contaminazioni, è la normalità e la quotidianità.
Cos’è, quindi, lo shibui?
Se inizialmente gli attributi di cui ti abbiamo parlato possono non sembrarti chiari, ti basterà rifletterci sopra qualche minuto per renderti conto di quanto siano estremamente collegati tra loro.
Queste sette qualità si legano, infatti, in un concetto di bellezza vera e autentica, imperfetta in un certo qual modo, ma raffinata nel suo insieme, sempre riservata e mai sfacciata.
Secondo J. Harada nel suo libro “A Glimpse of Japanese Ideal”, shibui è
“[…] quella qualità che è tranquilla e sottomessa. È naturale e ha profondità, ma evita di essere troppo appariscente o ostentata. È semplice ma mai grossolana, è austera, ma mai severa. È quella raffinatezza che dà la gioia spirituale.”
Shibui e la cosmesi naturale
Il concetto e la filosofia shibui è applicabile anche nel campo della cosmesi naturale.
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